(Lingui, Francia, Ciad, Paesi Bassi/2021) di Mahamat-Saleh Haroun (100′)
Madre single, scopre che la figlia quindicenne è incinta e decide di sostenerla nella sua lotta per interrompere la gravidanza – in un paese, il Ciad, dove l’aborto è condannato dalla religione e dalla legge. Lingui, il titolo originale, in arabo ciadiano “è un termine che implica solidarietà, mutuo soccorso”, spiega il regista, “è il filo comune, il legame sacro del nostro tessuto sociale”. Ed è quello che lega le due donne contro una società patriarcale e oscurantista. “Mahamat-Saleh Haroun prosegue la sua opera coerente, disegnando un ritratto sociale e politico del Ciad contemporaneo. La storia è quella di un percorso a ostacoli, sempre più umiliante e pericoloso, per i propri diritti. Aborto impedito, infibulazione imposta, stupro subito, ce n’è abbastanza per cui sollevarsi e battersi. E la solidarietà femminile nasce immediata sotto i nostri occhi e contro le tradizioni secolari” (Marzia Gandolfi).
Versione originale (arabo, francese) con sottotitoli in italiano
In prima visione al Cinema Lumière, giovedì 14 aprile, ore 20:00, Sala Scorsese.